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“Prepararsi per visitare un campo – scrive Raffaele Mantegazza – significa ovviamente conoscere con precisione la storia della Shoah, sapere che cosa è un campo di sterminio, saperlo collocare nello spazio e nel tempo. Ma non basta; occorre anche essere preparati rispetto alle forme dell’esclusione, alla storia del razzismo, dell’antisemitismo e delle altre forme di disprezzo della diversità. Si tratta dunque di pensare a percorsi storici, sociologici e antropologici: ma ancora non basta. Perché il viaggio ad Auschwitz richiede anche la disponibilità a capire cosa c’entri tutto ciò con la propria vita attuale, con il proprio atteggiamento nei confronti dei diversi e delle tracce di diversità che albergano al proprio interno. Si tratta allora di prepararsi storicamente, sociologicamente, e anche religiosamente: ma soprattutto di lasciare molte pagine bianche per lasciarsi colpire, impressionare, stupire da ciò che si incontrerà”.
I brani – speakerati grazie al sostegno di Radio In Blu – sono un sussidio che può essere utilizzato per leggere Auschwitz prima di intraprendere il viaggio o per capirne l’assurdità mentre si è là…
(crf. www.gmg2016.it)