“Volevamo un luogo dove chiunque entrasse si sentisse libero e accolto, volevamo fare casa e i ragazzi ci sono riusciti – racconta don Michele Falabretti. Hanno preso questo luogo come fosse davvero un posto familiare, io non ho dovuto pensare ai turni o dare compiti giorno per giorno. Se c’era da pulire si puliva, se c’era da ascoltare si ascoltava, proprio come accade quando aspetti un ospite”.
Grazie ai 18 animatori di Casa Italia!